Cosa sono i parapetti anticaduta?
I parapetti anticaduta rappresentano quei dispositivi di protezione collettiva (DPC) adoperati per ridurre il rischio di caduta dall'alto al fine di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
La normativa vigente (D.Lgs. 81/2008) dà un'importanza prioritaria ai dispositivi di protezione collettiva rispetto a qualsiasi sistema anticaduta che prevede l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
A livello normativo, la predilezione verso i DPC deriva dal fatto che essi garantiscono un maggior livello di sicurezza e protezione rispetto i dispositivi individuali.
I parapetti devono essere progettati e costruiti in base ad un'apposita valutazione del rischio che viene effettuata nei casi in cui le caratteristiche del posto di lavoro comportino ulteriori rischi.
Ad esempio, nel caso in cui per lavorare occorra sporgersi dal parapetto, oppure si renda necessario accovacciarsi vicino ad esso.
I parapetti devono essere resistenti agli agenti nocivi provenienti dall'ambiente esterno (umidità, freddo, atmosfera corrosiva, ecc.).
Per quanto concerne la robustezza dei parapetti, questa dovrà essere misurata prendendo in considerazione qualsiasi elemento esterno che si manifesterà durante l’utilizzo.
Quali norme deve rispettare un parapetto anticaduta?
Seppur il parapetto anticaduta non necessiti obbligatoriamente di marcatura CE poiché si tratta di un dispositivo di protezione collettiva, deve essere comunque certificato e conforme a prescrizioni dettate dalla normativa vigente. In Italia, i parapetti anticaduta devono essere progettati nel rispetto di 3 norme:
- UNI EN ISO 14122-3;
- Norme Tecniche per le Costruzioni 2018;
- D.Lgs. 81/2008.
UNI EN ISO 14122-3
La UNI EN ISO 14122-3 indica che il parapetto debba avere determinate caratteristiche:
- un’altezza minima di 1,1 m;
- uno spazio tra corrimano e corrente e tra questo e la tavola fermapiede minore di 50 cm;
- una distanza tra l’asse di ogni montante preferibilmente di 1,5m;
- una tavola fermapiede alta almeno 10 cm e posta al massimo ad 1 cm dal piano di calpestio.
Oltre a stabilirne le prescrizioni geometriche, la UNI EN ISO 14122-3 prevede l'esecuzione di apposite verifiche di resistenza.
Nello specifico, al parapetto vengono applicate 2 forze, a diversi intervalli per una durata di circa 1 minuto. In base alla normativa, gli spostamenti subiti dagli elementi devono essere minori di 30 mm.
Norme Tecniche per le Costruzioni 2018
Le Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 non forniscono nessuna indicazione geometrica relativa ai parapetti; si caratterizzano invece per l'applicazione di un carico orizzontale che viene uniformemente distribuito sul corrente superiore pari a 150 kg/m.
D.Lgs. 81/2008
Il D.Lgs. 81/2008 offre specifiche indicazioni geometriche, ovvero:
- il montante verticale deve essere alto almeno 1 m;
- uno o più correnti devono essere paralleli all’intavolato;
- una tavola fermapiede deve essere alta almeno 20 cm;
- uno spazio tra corrente e tavola fermapiede deve essere minore di 60 cm.
Parapetti SEKURE
I parapetti SEKURE fanno parte della linea Airone e vengono impiegati per la protezione perimetrale di coperture o zone lavorative.
Si tratta di parapetti modulari, leggeri e maneggevoli, in grado di formare il perimetro su misura richiesto.
Realizzati in leghe di alluminio resistono a corrosioni e sollecitazioni rimanendo inalterati nel tempo.
Infine tutti i parapetti SEKURE, progettati e realizzati in base alle normative italiane vigenti, possono essere montati sia internamente che esternamente e, grazie agli snodi applicabili ai correnti, possono soddisfare qualsiasi necessità di curvatura.