Cosa sono le linee vita?

Le linee vita rappresentano dei dispositivi di ancoraggio installati per proteggere i lavoratori dal rischio di caduta dall’alto.

Si tratta di sistemi facili da installare e da utilizzare che ormai da qualche anno sono diventati obbligatori in diversi casi definiti a norma di legge.

Questi dispositivi sono essenziali per assicurare che i lavoratori operino in sicurezza al di sopra dei tetti.

Affinché le linee vita vengano adoperate in maniera corretta, ogni operatore dovrà essere appositamente formato attraverso corsi specifici ed essere dotato dei DPI necessari.

Come funzionano?

Le linee vita sono sostanzialmente dei punti di ancoraggio che vengono fissati alla struttura portante o alla copertura, a seconda delle caratteristiche, a una distanza determinata da un progettista abilitato.

Questi punti di ancoraggio possono presentarsi singolarmente oppure essere collegati da una fune d’acciaio.

Nel momento in cui l’operatore accederà alla copertura, dovrà collegare la propria imbracatura alla linea vita attraverso idoneo cordino.

La linea vita, quindi, serve per impedire totalmente la caduta dell’operatore o per limitarne gli effetti impedendogli di impattare al suolo o contro altri ostacoli.

Le linee vita possono avere carattere temporaneo, per assolvere alle necessità di sicurezza di lavorazioni appunto temporanee, come la costruzione o sostituzione di coperture o la rimozione di amianto, oppure carattere definitivo, come quelle installate a servizio di manutenzioni programmate (fotovoltaico o climatizzazione) e quindi reiterate nel tempo.

Queste ultime devono essere progettate e prodotte in modo da durare nel tempo nonostante gli agenti atmosferici o chimici che si possono ritrovare nell’ambiente.

Le linee vita sono obbligatorie?

Il D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 obbliga in maniera generica i lavoratori in quota, cioè coloro che operano su un piano con un dislivello maggiore di 2m da un piano stabile, a operare in sicurezza onde evitare cadute dall'alto.

La predilezione va quindi ai sistemi di protezione collettiva, come per esempio i parapetti, che non obbligano gli operatori ad indossare dispositivi che ne limitano l’operatività, dove sia possibile implementarli.

Dove invece non è possibile a causa delle caratteristiche della copertura, la linea vita diventa la scelta vincente!