Ai fini della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, i dispositivi di protezione collettiva (DPC) rivestono un ruolo fondamentale.
Ma cosa sono esattamente?
Dispositivi di protezione collettiva: una definizione
I dispositivi di protezione collettiva sono tutte le misure atte a proteggere i lavoratori contro i vari rischi che possono insorgere in caso di esposizione ad un rischio concreto. Ad esempio, pensando al rischio di caduta dall'alto che può avvenire nei lavori di edilizia, ci si riferisce ai parapetti provvisori o meno, alle reti di sicurezza o alle passerelle.
Tutti i DPC vengono classificati in due grandi categorie: quelli per la prevenzione e sicurezza localizzata e quelli per la prevenzione e sicurezza generale.
- Dispositivi per la prevenzione e sicurezza localizzata: questa categoria comprende i dispositivi progettati per la protezione dei lavoratori in determinate aree di lavoro e in specifici punti di rischio. Questi dispositivi mirano a prevenire danni o infortuni direttamente collegati a situazioni localizzate o a lavori particolari.
- Dispositivi per la prevenzione e sicurezza generale: questa categoria fa riferimento ad una vasta gamma di dispositivi, progettati per la protezione generale dei lavoratori durante il loro impiego. Essi sono destinati a ridurre i rischi che possono verificarsi in diversi contesti di lavoro e spesso offrono una maggiore protezione rispetto ai dispositivi di sicurezza localizzata.
Dispositivi di protezione collettiva: la normativa di riferimento
La normativa relativa ai DPC è il Testo Unico sulla Sicurezza (dlgs 81/08) (artt. 15 e 111).
L'art. 15 di tale decreto indica tra le misure generali di tutela un principio secondo il quale l'impiego dei dispositivi di protezione collettiva debba essere sempre prioritario rispetto all'uso dei dispositivi di protezione individuale.
Inoltre, l'art. 148 del dlgs 81/08 sancisce l'obbligo dell’utilizzo dei dispositivi di protezione collettiva nei casi di lavori condotti su luoghi come: lucernai, tetti e lavori in quota.
Dispositivi di protezione collettiva: quali sono?
In base all'attività lavorativa esercitata, esistono differenti DPC.
Ecco i più utilizzati in ambito lavorativo:
- reti di sicurezza;
- parapetti;
- passerelle;
- scale;
- scavalchi;
- linee vita.
Qual è la differenza tra dispositivi di protezione individuale e collettiva?
Dispositivi di protezione individuale
I DPI sono progettati per essere indossati da un singolo lavoratore al fine di proteggere la sua salute e sicurezza personale. Inoltre esistono direttive specifiche che stabiliscono standard di qualità e sicurezza consentendo l’apposizione della marcatura CE sui dispositivi.
Per l'utilizzo dei DPI potrebbe essere richiesto un addestramento specifico per garantire un utilizzo corretto e sicuro di tali dispositivi.
Dispositivi di protezione collettiva
I DPC offrono invece protezione contemporaneamente a più lavoratori esposti agli stessi rischi. Per questi dispositivi non esiste una direttiva di prodotto e quindi non possono essere marcati con il simbolo CE.
Infine, la normativa non fornisce indicazioni esplicite sulla formazione, sebbene sia comunque essenziale un’adeguata istruzione sul loro utilizzo, al fine di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.